ALESSANDRO MARASTONI

DIRIGENTE PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA AUSL Reggio Emilia: Psicologia Clinica, Psicoterapia, Sostegno psicologico, Corsi Formativi e Progetti.

EMDR e TRAUMA

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“La terapia cognitivo comportamentale individuale o di gruppo (CBT) focalizzata sul trauma oppure la desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari (EMDR) dovrebbero essere indicate per bambini, adolescenti e adulti con
disturbo post-traumatico da stress.”
Organizzazione Mondiale della Salute, 2013

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro.
Oggi è considerato il trattamento evidence-based per il DSPT (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da più ricerche e pubblicazioni di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma.
Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, l’efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.

QUANDO E QUALI EVENTI SONO TRAUMATICI?

Tutti noi, per il semplice fatto di vivere, siamo esposti all’eventualità di sperimentare traumi psicologici (dal greco “ferite dell’anima”). Esistono traumi che si possono definire “con la T maiuscola”: sono ferite importanti che minacciano la nostra integrità come calamità naturali, incidenti stradali, aggressioni, stupri, omicidi o suicidi di persone care, diagnosi infauste.
Ma vi sono anche traumi “con la t minuscola”, esperienze che sembrano oggettivamente poco rilevanti ma che possono assumere un peso soprattutto se ripetute nel tempo o subite in momenti di particolare vulnerabilità o nell’infanzia. E’ allora che umiliazioni, abbandoni, trascuratezza e paure possono lasciare il segno modificando non solo i nostri atteggiamenti, le emozioni e le relazioni con gli altri nel corso della vita ma, questa è la novità scientifica, imprimendosi anche in specifiche aree del cervello, ciò vale sia per i traumi maggiori come per quelli minori.
Grazie alle proprie risorse e all’aiuto del prossimo la maggioranza delle persone traumatizzate riesce a recuperare un nuovo equilibrio, ma ci sono ferite che continuano a sanguinare anche a distanza di anni.
Il trauma in questi casi è sempre presente, le sensazioni sono vive, e sembra che l’evento sia successo poche ore prima anche se risale a mesi o anni addietro. La sofferenza psicologica dei traumi “con la t minuscola” può essere di minore impatto ma ugualmente invalidante. Sensazioni di insicurezza, mancanza di autostima, colpevolizzazioni, attacchi di panico, ansie sono gli strascichi più frequenti.

COME LAVORA L’EMDR?Risultati immagini per emdr.it

Inizialmente lo psicoterapeuta che ha ricevuto la specifica formazione in EMDR raccoglie la storia del paziente, identificando con lui gli eventi che hanno contribuito a sviluppare il problema: attacchi di panico, ansie, fobie. Sono questi ricordi che verranno elaborati con l’EMDR. Il paziente viene invitato a notare i pensieri, le sensazioni fisiche e immaginicollegati con l’esperienza traumatica, nel contempo il terapeuta gli fa compiere dei semplici movimenti oculari, o procede con stimolazioni alternate destra-sinistra.
Tali stimolazioni hanno lo scopo di favorire una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali e si basano su un processo neurofisiologico naturale, simile a quello che avviene nel sonno REM (fase del sonno in cui si sogna). 
Dopo l’EMDR il paziente ricorda ancora l’evento ma sente che tutto ciò fa parte del passat
o ed è integrato in una prospettiva più adulta. Dopo una o più sedute i ricordi disturbanti legati all’esperienza traumatica si modificano: il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento, i pensieri intrusivi si attutiscono o spariscono, le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità.
Studi randomizzati controllati hanno dimostrato che nel giro di 3-6 sedute si ha dal 77 al 100% di remissione del Disturbo da Stress Post Traumatico (in vittime di traumi singoli), mentre occorrono almeno 12 sedute per vittime di traumi multipli.

Le applicazioni cliniche dell’EMDR sono state largamente studiate con diversi disturbi come:
– Fobie (de Jongh, Ten Broeke & Renssen, 1999; de Jongh, et al., 2002)
– Disturbi di panico (Goldstein et al., 2000; Fernandez & Faretta, 2007)
– Disturbo d’ansia generalizzato (Gauvreau & Bouchard, 2008)
– Problemi di condotta e di autostima (Soberman, Greenwald & Rule, 2002)
– Lutti complessi (Solomon & Rando, 2007)
– Disturbo di dismorfismo corporeo (Brown, McGoldrick & Buchanan, 1997)
– Disfunzioni sessuali (Wernik, 1993)
– Pedofilia (Ricci et al., 2006)
– Ansia da prestazione (Barker & Barker, 2007)
– Dolore Cronico (Grant & Threlfo, 2002)
– Dolore da arto fantasma (Schneider et al., 2008; de Roos, Veenstra et al., 2010)
L’EMDR può essere applicato in larga scala per emergenze umanitarie (a seguito di disastri naturali e provocati dall’uomo) come anche con individui e gruppi nelle diverse fasi del trauma (dalla fase acuta alla cronica) in modo tale da fornire un sollievo e favorire i fattori di crescita post-traumatica e di benessere. Gli interventi con EMDR possono aiutare in ultima istanza ad interrompere la trasmissione intergenerazionale della violenza e dell’abuso.

OPUSCOLI INFORMATIVI (clicca sull’area di interesse per aprire il pdf)

Violenza Domestica
Ansia
Lutto
Disturbi Alimentari
Aborti Spontanei
Procreazione Assistita
Bambini
Bullismo
Cyber-Bullismo
Lutto in età evolutiva

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Ricevo per la libera professione in intramoenia presso gli ambulatori della Casa della Salute in via Costituzione 12 di Novellara (RE).

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